A 30 km da L’Aquila ed a quindici minuti d’auto da Fontecchio, incontriamo, su di un lato dell’altopiano di Navelli, un altro piccolo centro dell’Abruzzo montano, in comune di Caporciano: il borgo di Bominaco, immerso nel verde ed abitato da sole 90 persone.
Al di là del bel paesaggio sui cui siede il paese, tre sono i monumenti che rendono questo borgo davvero unico: le chiese di Santa Maria Assunta, l’oratorio di San Pellegrino ed il castello che domina il borgo.
I due edifici religiosi medievali rappresentano un complesso sacro di eccezionale valore artistico e sono fra i più importanti d’Abruzzo. Anticamente facevano parte del grande complesso monastico benedettino di Mamenaco, scomparso completamente nel 1423 a causa delle della devastazione portata delle truppe di Braccio da Montone, signore di Perugia, per la conquista del contado aquilano.
La chiesa di Santa Maria Assunta, eretta alla fine del XI secolo, sorge su una collina circondata da una pinetina, poco distante dal centro abitato. La facciata si presenta agli occhi del visitatore perfettamente lineare e pulita nelle forme. Ad interromperne la linearità, c’è la finestra monofora a tutto sesto attorno alla quale si trovano quattro leoni e un portale scolpito con una decorazione di palmette a pannocchia poste a fianco di un piccolo leone centrale situato nell’architrave.
All’interno della chiesa gli elementi più interessanti sono lo splendido ambone sorretto da quattro colonne risalente al 1180, il pregevole ciborio del 1223, la cattedra abbaziale e il candelabro del XIII secolo a doppio fusto ritorto, sorretto da un leoncino stiloforo. Nell’abside centrale si trovano alcuni affreschi di santi.
Quest’oratorio è edificato su un sito paleocristiano, sviluppato sulla sepoltura di San Pellegrino, che fu qui martirizzato tra il II e IV secolo, durante la sua opera di evangelizzazione. L’oratorio di San Pellegrino, voluto secondo la leggenda (ricordata da un inscrizione sul retro della chiesa) da Carlo Magno, venne riedificato, nelle forme attuali, nel 1263 per volontà dell’ abate Teodino.
L’edificio, che si trova a poca distanza dalla chiesa precedente, ha un unico ambiente con volta a botte e un piccolo portico rustico davanti l’ingresso. Lo spazio riservato ai fedeli e quello riservato ai catecumeni sono separati da due balaustre di pietra (forse di origine romana), in cui vengono rappresentati rispettivamente un drago e un grifone.
L’Oratorio è completamente decorato con un ricco ciclo di affreschi che copre tutte le pareti e la volta dell’edificio. Il ciclo pittorico presenta tre stili diversi, riconducibili ad altrettanti autori ignoti. Si distingue il Maestro della Passione, che ha realizzato la maggior parte degli affreschi relativi alla storia della Passione e della vita di San Pellegrino, il Maestro dell’Infanzia, detto così perché ha realizzato gli episodi della vita di Gesù, e il Maestro Miniaturista, che ha realizzato il famoso calendario, situato nella terza campata e sovrastato dai profeti.
Sorge al di sopra del borgo di Caporciano, permettendo il controllo visivo sull’ intero territorio della Piana di Navelli. Il primo impianto risale al XII secolo. L’ aspetto attuale però gli fu conferito, in seguito alla distruzione del 1424, durante la spedizione di Braccio da Montone. A questo link potete avere maggiori informazioni e vedere l’animazione con ricostruzione storica del castello.
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