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IT Nei pressi del paese di Raiano, tra la natura lussureggiante che accompagna il fiume Aterno che qui scorre incassato in una gola, sorge l’eremo di San Venanzio che ospitò il santo nel III secolo e che si pone a ponte fra le due pareti di roccia che si fronteggiano. La chiesa, meta di pellegrinaggi come tanti degli altri remi di questo territorio, è dedicata al giovane Venanzio che si convertì al cristianesimo intorno alla metà del 200, e decise di ritirarsi in queste remote lande con il maestro Porfirio.
L’Eremo sorge in una posizione ardita tra le pareti di roccia della gola, sovrastando il fiume Aterno che scorre sotto di esso. Dal piccolo piazzale di fronte alla chiesa, una scala ci consente di scendere al fiume per apprezzare l’altezza delle pareti verticali dell’orrido.
La chiesa è stata costruita nel XII secolo e conserva all’interno tre altari di cui uno dedicato a san Pietro Celestino e uno a san Giovanni Battista. Accanto all’altare maggiore si apre la cosiddetta scala santa scavata nella roccia, che porta a una grotta dove san Venanzio si raccoglieva in preghiera e dormiva in un incavo della roccia che conserva ancora, a detta dei credenti, la sua impronta.
Quest’ultima è l’ambiente più antico dell’intera struttura, che è stata rimaneggiata e ristrutturata più volte, e presenta ancora un piccolo affresco sopra il sedile detto ‘di santa Rina’.
La leggenda dice che sdraiandosi nella nicchia dove si sdraiava il santo, si guariscono i dolori alle ossa mentre sdraiandosi sul pavimento della chiesa di ovviava alla infertilità: un chiaro esempio delle credenze lito-terapiche probabilmente risalenti a culti pagani. Solo più tardi nel XVI secolo vennero costruiti i loggiati che avrebbero consentito ai fedeli di raggiungere la grotta in maniera più sicura, collegando il loggiato superiore, dove si aprono le celle degli eremiti a quello inferiore.
In una delle celle di può vedere una bella raccolta di ex-voto rappresentati da piccole tavolette con dipinti naif che illustrano le circostanze della grazia ricevuta dal Santo.
Scendendo le scale in fondo al loggiato superiore si raggiunge dapprima la cappella delle Sette Marie. Qui si trova un Compianto in terracotta, risalente al 1510, costituito da un gruppo di cinque angeli sospeso al soffitto e diciassette figure in terracotta, tra le quali una figura del Cristo posto in un sudario e circondato da figure maschili e femminili.
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