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IT Le Pagliare sono uno degli elementi più originali e suggestivi della tradizione contadina abruzzese.
Sono insediamenti di piccole case sparse, realizzati a circa 1.000 metri di altezza negli altopiani sopra la Valle del medio Aterno. Venivano utilizzate, nella bella stagione, da pastori e contadini che salivano quassù per coltivare le terre alte, far pascolare il bestiame, raccogliere foraggio, tagliare la legna che serviva loro per riscaldarsi, cucinare, costruire gli edifici e gli utensili. La Valle dell’Aterno è infatti una valle piuttosto stretta e ha sempre offerto poco terreno arabile e pochi pascoli ai propri abitanti: per sopperire quindi a questa “fame di terra”, parte della popolazione saliva a giugno alle Pagliare per passarvi, lavorando, tutta la bella stagione e integrando, così, la produzione della valle.
Data la distanza dai paesi della valle e ai dislivelli da superare, i contadini furono spinti a costruirsi dei “ricoveri” che col passare del tempo divennero delle vere e proprie case ed andarono a costituire col tempo dei nuclei abitati con tanto di chiese e raccolte d’acqua.
La maggior parte di esse oggi sono state ristrutturate e sono diventati il rifugio degli amanti della vita semplice e della solitudine della montagna
Sono edifici di pietra in genere a pianta rettangolare, spesso appoggiati sul retro al pendio. Constano in genere di due locali, uno superiore usato come abitazione, ed uno inferiore, adibito a stalla o magazzino per il foraggio o i raccolti..
Fuori si trovavano un tempo dei grandi massi scavati a colpi di scalpello che venivano usati per per abbeverare gli animali: oggi ne possiamo vedere alcuni che sono stati trasportati nella piazza del Popolo di Fontecchio. Fissati sui muri esterni delle abitazioni troviamo spesso anche degli anelli in pietra per attaccare l’asino.
Si trovano, in provincia de L’Aquila, sul versante nord nel monte Sirente, nel Parco Naturale del Sirente-Velino, area naturale protetta istituita 1989.
Qui troviamo due borghi che meritano senz’altro di essere visitati: le Pagliare di Tione e quelle di Fontecchio mentre le Pagliare di Fagnano sono ormai del tutto abbandonate.
Sono senza dubbio le più conosciute, soprattutto per la loro esposizione. Sorgono infatti su un colle allungato che domina la sottostante piana ed che si affaccia sul grandioso panorama della catena dei Sirente. Ci sono all’incirca un centinaio di edifici, quasi tutti restaurati, una graziosa chiesetta mentre, in fondo ad una piccola conca, troviamo una grande cisterna di pietra, aperta, con due scale a spirale che scendono fino al suo fondo per poter attingere l’acqua piovana ivi raccolta.
Le Pagliare di Fontecchio sono un po’ più distanti e meno note e dominano una valletta oblunga con un laghetto sul fondo in un paesaggio sereno e silenzioso. Diverse sono state sistemate mentre altre sono in abbandono. La maggior parte di esse conserva ancora, grazie alla tutela riservata loro dal parco, elementi caratteristici degli tradizione, come per esempio le ampie aie con pavimentazioni di pietra, i tetti di legno e le muraglie in pietra a secco a delimitare gli spazi ed i terrazzamenti.
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