Il Lupo in Abruzzo

IL LUPO APPENNINICO, IL PREDARTORE FANTASMA DEI MONTI D’ABRUZZO

Il lupo appenninico è stato considerato da alcuni ricercatori una sotto-specie a sé stante (Canis lupo italicus) mentre altri lo ritengono solo una varietà locale del lupo grigio europeo (Canis lupus lupus). Di fatto, però, i due lupi possono tranquillamente accoppiarsi fra loro tanto che nel 2012, sulle Alpi, è stata documentata la prima coppia mista composta da un maschio proveniente dall’est Europa ed una femmina taliana proveniente da sud: si sono riprodotti con successo!

Negli anni ’60, il lupo dell’Appennino era ormai in estinzione, dopo secoli e secoli di persecuzioni e dopo, soprattutto, il declino dell’industria pastorale che, in assenza di prede naturali, garantiva al lupo una base alimentare.

Per la sopravvivenza della specie ebbe grande importanza la campagna avviata dal Parco Nazionale Abruzzo, (1970) e sostenuta dal WWF, denominata “Operazione San Francesco“, che mirava a sfatare la fama sinistra del lupo. Nasce così il “Gruppo Lupo Italia” e viene effettuato il primo censimento con la tecnica del Wolf-howling (ascolto degli ululati dei branchi in risposta ad uno artificiale) in Europa.

Solo 100 lupi erano sopravvissuti in tutt’Italia con piccoli nuclei nel Parco d’Abruzzo e in altre zone remote dell’Appennino fino in Calabria. A queste campagne di sensibilizzazione fecero seguito leggi di tutela che eliminarono il lupo dalla lista degli animali nocivi, con divieto assoluto di caccia, fino ad arrivare, nel 1977, ad includere il lupo fra le specie particolarmente protette.

Il lupo nel Parco del Sirente-Velino

Nel Parco del Sirente Velino, dove si trova Fontecchio, i lupi si vedono spesso e, dalle mura del paese, è possibile sentire il loro ululato notturno e l’uggiolare dei piccoli che “fanno pratica”. Quando il branco ulula, immediatamente si sentono, nel buio, i cani dei pastori che abbaiano furiosi finché poi la sarabanda finisce e torna il silenzio della notte. Di frequente, durante le passeggiate lungo i sentieri, è facile trovare gli escrementi di lupo, ricchi di pelo di cinghiale, che vengono deposti appositamente lungo i passaggi per “marcare il territorio”.

Non lontano da Fontecchio, nei pressi della cittadina di Popoli, è anche possibile visitare “l’area faunistica del lupo” di proprietà dei Carabinieri Forestali e gestita dalla coop il Bosso ( https://www.ilbosso.com/centro-visita-del-lupo/)

Caratteristiche del lupo

Il lupo appenninico è un eccellente predatore, e predilige cinghiali, caprioli, cervi, lepri, camosci e piccoli roditori. Non disdegna però neanche la carne di animali domestici e carcasse ma, all’occorrenza, si accontenta anche di bacche e altra frutta selvatica. Il peso dei lupi, che in natura un lupo possono vivere fino a dieci anni, va dai 25 ai 40 Kg mentre la loro lunghezza può raggiungere 150 cm, coda compresa. L’altezza è di circa 60-70 cm al garrese.

Il branco

È difficile incontrare un lupo completamente da solo: il branco infatti è da considerarsi l’unità familiare dei lupi. Sono composti da 2 fino al massimo di 12 individui ed al loro interno ciascun esemplare occupa una specifica posizione gerarchica: al vertice c’è la coppia dominante composta dal maschio e dalla femmina alfa e poi via via a scendere in una struttura sociale dove ciascun membro ha un ruolo specifico e collabora alle attività di caccia e di difesa del territorio da altri branchi di lupi.

Solo la coppia dominante si riproduce, dando alla luce, in primavera, da due a sei cuccioli e tutto il branco collabora per allevarli: nei primi mesi, vengono custoditi nella parte più interna del territorio del branco, dove essi attendono il rientro degli adulti dalla caccia.

Dove vive il lupo

Camminatore instancabile, il lupo ha ricolonizzato tutte le montagne d’Abruzzo e da qui si è esteso verso nord conquistando tutta la dorsale appenninica, fino a giungere sulle Alpi ed a ricongiungersi così con le popolazioni balcaniche di lupi. Specie molto adattabile, è stata avvistata perfino nella Valle del Ticino e nella pianura padana ai piedi dei rilievi.

Questa grande espansione è stata sostenuta da una base alimentare di ungulati (cervi, caprioli e soprattutto cinghiali) che sono enormemente cresciuti di numero grazie all’istituzione di aree protette e alla diminuita pressione dei cacciatori.

Consigli per l’osservazione

Non è facile osservare il lupo perché tende a muoversi nelle ore notturne. Nei dintorni di Fontecchio sono frequenti gli incontri fugaci quando attraversano le strade di notte.

Come detto sopra, non è raro, però, sentirlo ululare di notte ed è possibile a tal fine prendere parte alle escursioni serali di wolf-howling. L’ululato, infatti, è un efficace mezzo di comunicazione che consente ai lupi di comunicare fra loro e per delimitare il loro territorio, avvertendo così altri branchi che quell’area è già “occupata”.