Il Camoscio d’Abruzzo detto anche Camoscio appenninico è un mammifero appartenente alla famiglia Rupicapra pyrenaica ornata. Questo mammifero è il protagonista del Parco Nazionale d’Abruzzo insieme al lupo appenninico e all’orso bruno marsicano.
La differenza che c’è tra i due sessi è minima. L’elemento principale che differenzia il maschio adulto dalla femmina è dato dalle corna. Nel primo, infatti, hanno una base più grande e sono uncinate.
Altre caratteristiche che li differenziano sono date dal collo e dal profilo vertebrale. Nei maschi il collo è più massiccio mentre il profilo vertebrale nei maschi è più convesso e nella femmina sembra diviso in due metà identiche.
Altre differenze le possiamo vedere nel comportamento e nelle abitudini.
Se vediamo un camoscio solitario è sicuramente un maschio. Il maschio si accuccia poi sicuramente meno della femmina e assuma una posizione diversa nell’urinare.
Per quanto riguarda l’età possiamo affermare quasi certamente che i camosci possono vivere circa 15 anni.
Per riconoscere invece l’età del camoscio, vengono usate tecniche diverse da regione a regione. In Abruzzo, da settembre 2018, in tutti i Parchi è stato adottato un protocollo standardizzato per la classificazione dell’età dell’animale, individuato in 3 classi: i kids (nati dell’anno), yearling (camosci del 1° anno che hanno cioè la sommità del corno 1 cm sopra o sotto la punta dell’orecchio), e adulti.
Femmina adulta – © Eugenio Di Zenobio photo
Maschio adulto – © Eugenio Di Zenobio photo
Da maggio ad ottobre, cioè, nei mesi in cui la neve scarseggia, lo si può trovare anche a quote alte (sopra i 2000 metri), sui nevai, sui pendii erbosi in erba. Il suo habitat naturale rappresentato da zone con bassa vegetazione e particolarmente rocciose.
Nei mesi invernali, da novembre a marzo, il camoscio scende di quota, lo si può trovare appunto sui pendii rocciosi e soprattutto in zone che sono a forte esposizione solare.
Una curiosità è data dal luogo in cui si mettono le femmine che stanno per partorire. Per dare alla luce il proprio piccolo scelgono zone alte e poco accessibili, pendii ripidi e a strapiombo.
Molte volte si tende a confondere il Camoscio d’Abruzzo (camoscio appenninico) con il camoscio alpino ma ci sono parecchie differenze tra le due specie. Recenti studi hanno dimostrato che il primo appartiene al ceppo spagnolo.
Nei camosci appenninici la parte del manto rossastro nei mesi invernali è più accentuata mentre in quelli alpini la parte del mantello di colore scuro è più uniforme. Altra caratteristica è il pelo che tende a crescere all’inizio della stagione fredda per poi diminuire nei mesi primaverili. Curiosità: Il pelo del camoscio che cade al suolo spesso viene usato dagli uccelli nella costruzione del nido.
Altra differenza la troviamo nelle “corna”: sono certamente più lunghe e arcuate nei camosci adulti della specie appenninica. Il peso invece non fa registrare sostanziali differenze. Si attesta sui 50 chili in entrambe le specie adulte.
L’alimentazione del camoscio è varia e differenziata a seconda della stagione.
In inverno, nei mesi quindi che vanno da dicembre a marzo, la stagione quindi dei grandi freddi, si nutre soprattutto di erbe secche, germogli di abete bianco, pino cembro e licheni.
In primavera, nei mesi di aprile e maggio, quando la temperatura è mite, si nutre in particolare di erbe fresche, germogli e infiorescenze.
In estate, nei mesi che vanno da giugno a settembre, la quantità di cibo è maggiore ed è per questo motivo che possono scegliere tra una più vasta gamma di piante erbacee come per esempio trifoglio alpino e germogli di arbusti come il ben più famoso rododendro.
Branco in inverno – © Eugenio Di Zenobio photo
A Novembre comincia la stagione degli amori e degli scontri tra maschi. I maschi generalmente passano la stagione primaverile/estiva lontano dal branco ma quelli sessualmente riprodottivi (dagli 8 anni) si ricostituiscono al branco con l’arrivo di questa stagione per sfidarsi per la conquista delle femmine.
Generalmente l’accoppiamento avviene verso la fine dell’anno e i capretti nascono verso fine maggio. In genere la femmina partorisce un solo individuo, i parti gemellare non solo infatti molto diffusi.
Le femmine rimangono nel branco mentre dopo circa 2 anni i maschi si allontanano per andare a vivere da soli fino all’età della riproduzione, verso circa gli 8 anni, come visto in precedenza.
I predatori del camoscio sono soprattutto la volpe, l’aquila reale che prende in particolare i capretti, e il lupo che attacca invece i camosci più deboli. L’aquila reale utilizza una tecnica particolare per cacciare la sua prede. Cerca di sorprendere i capretti quando questi sono sulle pareti a strapiombo facendoli così cadere nel vuoto.
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